Politica coesione: condividete posizione del CCRE/CEMR

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Nelle scorse settimane si è svolto a Bruxelles il Forum sulla Coesione, organizzato ogni tre anni dalla Commissione europea a seguito della pubblicazione del Rapporto sulla Coesione, si tratta di un importante evento che riunisce gli Stati membri, le Autorità di gestione, le regioni e le città coinvolte nell’attuazione della Politica di Coesione. E in quest’anno elettorale, il Forum ha rappresentato un momento ancora più importante per la Commissione europea per iniziare a preparare le parti interessate alla coesione per il grande cambiamento futuro. Lo rende noto il sito del CCRE/CEMR.

Le proposte per il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE (2028-2034) dovrebbero essere pubblicate nella prima metà del 2025, quindi non sorprende che l’attuale Commissione abbia utilizzato il Forum sulla coesione per testare alcune idee. Sempre più spesso la DG REGIO parla di un cambiamento radicale per la politica di coesione, che non si chiama più “Coesione” ma “Strumento per le riforme e gli investimenti” – sul modello del Recovery and Resilience Facility.

L’idea di collegare gli strumenti alla condizionalità delle riforme è sembrata abbastanza consensuale durante il Forum sulla coesione. Ciò viene presentato come un’importante semplificazione insieme a un “modello basato sulla performance”, nel senso che i fondi verranno erogati al completamento delle attività e delle tappe fondamentali, il che dovrebbe ridurre una parte significativa dell’onere amministrativo rispetto all’attuale sistema di finanziamento legati ai costi effettivi.

In questo scenario, è possibile che i diversi fondi di coesione come li conosciamo (FESR, FSE+, Just Transition Fund, ecc.) possano essere fusi in un unico strumento. Ma gli obiettivi fondamentali della politica di coesione rimarranno in tale architettura? La Commissaria Ferreira ha aperto il suo discorso di apertura del Forum sulla coesione affermando: “Questo è un momento importante per la coesione economica, sociale e politica in Europa”. Può essere solo intenzionale che il Commissario abbia ignorato la dimensione “territoriale” della politica di coesione come sancita dall’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’UE. E anche le versioni della prossima agenda strategica per i leader degli Stati membri si riferivano solo alla “coesione economica e sociale”, dimenticando la dimensione territoriale.

In questo contesto sarà importante condividere con forza i messaggi del documento di posizione del CCRE/CEMR sul futuro della politica di coesione , sostenendo un approccio basato sul territorio e l’estensione del principio di partenariato a tutte le politiche dell’UE con un impatto a livello locale e regionale. e in particolare il semestre europeo che guiderà il programma di riforme degli Stati membri. Qualunque sia la forma dei prossimi strumenti di investimento, è essenziale garantire che non siano spazialmente ciechi e siano in grado di rispondere alle esigenze specifiche dei vari comuni e regioni d’Europa.

Anche gli enti locali e regionali sono invitati a firmare e condividere l’Appello congiunto dell’Alleanza per la coesione su una politica di coesione rinnovata dopo il 2027 che non lasci indietro nessuno.

Documento di posizione del CCRE/CEMR sul futuro della politica di coesione

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