UE decide di registrare due iniziative dei cittadini europei

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Un comunicato stampa apparso sul sito della Commissione europea annuncia la decisione di registrare due iniziative dei cittadini europei, intitolate “Air-Quotas” e “Stop Destroying Videogames” (Mettiamo fine alla distruzione dei videogiochi).

L’iniziativa “Air-Quotas” invita la Commissione a istituire in ciascun paese un meccanismo di quote di carbonio per i cittadini che incoraggi le imprese a decarbonizzarsi attraverso la domanda dei consumatori. Gli organizzatori ritengono che questo nuovo meccanismo debba coprire tutti gli acquisti di beni e servizi iniziando dal trasporto aereo.

Gli organizzatori dell’iniziativa “Stop Destroying Videogames” (Mettiamo fine alla distruzione dei videogiochi) chiedono alla Commissione di imporre agli editori di lasciare in uno stato funzionale (giocabile) i videogiochi che vendono o concedono in licenza nell’UE, impedendo loro di disattivarli a distanza.

Poiché entrambe le iniziative dei cittadini europei soddisfano le condizioni formali stabilite nella normativa applicabile, la Commissione weuropea informa che le ritiene giuridicamente ammissibili ma, in questa fase, non ne ha ancora analizzate nel merito.

La decisione di registrare un’iniziativa si fonda sull’analisi giuridica della sua ammissibilità ai sensi del regolamento sull’iniziativa dei cittadini europei, senza pregiudicare le conclusioni giuridiche e politiche della Commissione su tali iniziative o le azioni da intraprendere qualora una delle iniziative ottenga il sostegno necessario di almeno un milione di cittadini dell’UE.

Il contenuto dell’iniziativa esprime esclusivamente il punto di vista degli organizzatori e non può in alcun modo considerarsi rappresentativo del parere della Commissione.

Data di registrazione delle iniziative, gli organizzatori hanno sei mesi di tempo per avviare la raccolta delle firme. Se le iniziative otterranno entro un anno un milione di dichiarazioni di sostegno, raggiungendo il numero minimo di firmatari previsto in almeno sette diversi Stati membri, la Commissione sarà tenuta a reagire, decidendo se intervenire o no in risposta alla richiesta e motivando la decisione.

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